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2204 LIBRO (Hi st. tjpogr. mediol. p. 421 , ec.), il marchese Spiriti (Scritt. coseni, p. 23, ec.), e la Vita che recentemente ne ha scritto il ch. sig. avvocato Saverio Mattei, ci rende lecito lo spedircene più in breve che alla fama di un tal uomo non si converrebbe. Ei fu di patria cosentino, e nacque nel 1470 da Tommaso Parisio consigliere del Senato napoletano. È probabile che dalla celebre Accademia del Pontano ricevesse egli i primi stimoli allo studio dell’amena letteratura, a cui malgrado gli sforzi del padre, che lo avrebbe voluto giureconsulto , tutto si volse. All’occasion delle guerre, dalle quali fu travagliato quel regno , passò a Roma , ove egli rammenta (Quaesit. per Epist. p. 247 , ed. Neap. 1771) che corse grave pericolo della vita a’ tempi di Alessandro VI per l’amicizia che avea con due cardinali caduti in disgrazia al pontefice , e che per ope$a di Fedro Inghirami fuggitone, si ricoverò in Milano , ove prese in moglie una figlia di Demetrio Calcondila, e ove ottenne tal fama col suo sapere, che fu destinato pubblico professor d’eloquenza. Era egli in questo impiego nel 1500, nel qual anno pubblicò la prima volta i suoi Comenti sopra Claudiano, che ivi poi riveduti e corretti diede di nuovo in luce nel 1505. Tale era il concetto che aveasi del Parrasio, che il famoso generale Gianjacopo Trivulzi non isdegnavasi di andare talvolta a udirne le erudite lezioni. Ebbe anche l’onore di avere tra’ suoi scolari il celebre Andrea Alciati, benchè questi mostrasse poscia di aver f antico suo maestro in conto di un impostore che citasse