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2Io8 libro per le quali è probabile che intenda Padova e Bologna. Il primo saggio clf ei diede al pubblico del suo valore nella poesia latina, fu in occasione che l’anno 1504 si dierono alle stampe in Bologna, ove forse allora era il Vida, le Collettanee in morte di Serafino Aquilano, nelle quali due componimenti si leggon del V ida, degni appunto di un giovinotto, qual egli era allora. In esse ei nominasi Marcantonio, che tal nome avea egli sortito al battesimo, cambiato poscia da lui in quello di Marco Girolamo, quando entrò nell’Ordine de’ Canonici regolari lateranensi, tra i quali fu ascritto alla canonica di S. Marco in Mantova, come affermano gli scrittori di quell’Ordine. Ne’ monumenti cremonesi però, che noi citeremo tra poco, vedremo che è detto canonico del monastero di S. Pietro del Po in Cremona. Diedesi allora, com’egli stesso racconta (De RepubL l. 1, p. 46), a’ più gravi studj della filosofia e della teologia, e per fare in essi maggior profitto, andossene a Roma negli ultimi anni di Giulio II. Avea egli prima d’abbandonare la Lombardia, olire più altre minori poesie, composti i due poc’anzi accennati poemi, e questi letti da tanti egregi poeti, che allora erano in Roma, gli ottennero non poca fama. Quindi è eli’ ei fu uno tra quelli le cui poesie furono inserite nella Raccolta Coriciana, da noi nominata più volte; e che l’Arsilli non men che il Giraldi l’annoverarono tra’ più valorosì poeti di quell’età, e il Sadoleto ancora lo mentovò nel numero di quegli accademici che tenevano le sì liete adunanze da noi altrove descritte, e lo onorò di questo breve