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TERZO 3o85 e dice clic nella V’ita del Polo non si legge tal cosa. E veramente nella traduzion latina. fattene da Andrea Dudizio, essa non si ritrova; n)a nell1 originale italiano, pubblicato dal Cardinal Querini (Epist. card. Poli, t. 5, p. 38-),’* vi è chiaramente espressa, ed è questo un passo troppo interessante, perchè io possa qui ommetterlo: Tornando M. Marcantonio Flaminio da Napoli, suo vecchio et caro amico, et trovatolo tinto it alcune opinioni non molto sicure, c haveva ritratto dalla conversazione del Val de s in Napoli, per ajutar l’amico, il quale di buona vita et mente conosceva , senza dir cosa alcuna di questo, lo invitò a star seco in quell’ozio Viterbese, ove allora si trovava, et parlando parte delli studi di Immanità, nel li quali M. Marcantonio era eccellente, parte delle cose’ sacre, andò con tanta destrezza in processo di tempo domesticandolo, che lo fece senza contesa capace della verità Catholica, sicchè restò di sana e netta dottrina, nella quale continuando, et versi sacri scrivendo , morì da buon Cristiano in casa di S. S. Reverendissima, la quale usava di dire, che non poco servizio, oltra il benefizio dell’amico, gli parevan haver fatto a’ Catholici, havendo ritenuto il Flaminio f et non lasciatolo partecipare con gli Heretici, come facilmente havria fatto, tra’ quali poteva nuocere assai per la facile et bella maniera, che havea di scrivere latino et volgare. La testimonianza di un tale scrittore, non solo contemporaneo, ma amico e confidente del Flaminio e del Polo, non dà luogo a rispostale lo Schelornio può dibattersi quanto