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2002 LIBRO con que’ di Fedro, per conoscere se il primo giovato siasi del secondo; intorno alla quale accusa si può vedere la lunga confutazione che ne fa il sopraccennato P. Lagomarsini (ib. p. 363, ec.). Alcune altre eleganti poesie ne abbiamo unite alle dette Favole nell’edizioni Cominiane; e fra esse una contro de’ Luterani, il che ha data occasione ad altri di credere che contro i detti eretici avesse gli scritto un trattato. Fu inoltre il Faerno uno de’" più infaticabili e de’ più attenti censori dell’edizioni degli antichi scrittori, confrontandole co’ migliori codici per renderle più esatte e corrette. Così egli emendò le Filippiche di Cicerone e le Commedie di Terenzio, opere amendue assai lodate da Pier Vettori (E pisi, p. 112, 129) , il quale alla seconda dal Faerno non finita diè f ultima mano. Molto egli affaticossi ancora nell’emendare Livio e Plauto; ma di queste fatiche niun frutto si è veduto in luce, trattane una lettera italiana in cui si contiene la censura delle emendazioni del Siconio sopra la Storia di Livio , la quale vedesi nelle citate edizioni, insieme con un trattarello latino imperfetto sui Versi comici. XXVrI. Più scarso è il numero di Poesie che ci è rimasto di Giannantonio Volpi, le quali sono state raccolte e unitamente date alla luce in Padova nel 172.5 dal celebre Giannantonio Volpi il giovane, il quale vi ha premessa una breve Vita del loro autore. Era egli nato in Como da nobil famiglia a’ 31 di gennaio del 1514* Avendo perduto nei primi anni il padre, dovette interromper gli ameni studi a’ \