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11)66 LIBRO scritta da Roma a M. Apollonio Filareto segretario del Farnese a' y di maggio del 1645, e che conservasi nel segreto archivio di Guastalla: // favore dì io sento dall’ essermivi raccomandato quanto a la mia provvisione, è, che dove prima pur l havevo, benchè con istento et fastidio, hora dubito di non l havere in modo veruno. Perciocchè M. Pietro Cievoli mi disse, che li danari di Romagna, li quali doveano venire a Roma, sono stati volti in Lombardia per l uso di colà; onde non vede modo di potermi contentare. Così io, che vivo di giorno in giorno con grave spesa, mi trovo. come si dice, con le mani piene di mosche E siegue pregandolo o ad ottenergli ciò di che è creditore, o a fare ch ei possa lasciar quel servigio. Ma appena il Farnese ottenne nell agosto dell an stesso il ducato di Parma e di Piacenza, scrisse tosto al Tolommei che venisse a servirlo in Piacenza, come raccogliesi dalla risposta inedita del Tolommei, che conservasi nel detto archivio, in cui a 3 di ottobre del detto anno, dopo aver ringraziato il duca del nuovo onor compartitogli, dice che fra quattro o sei giorni partirà da Roma. In Piacenza ei trattennesi col titolo di ministro di giustizia fino alla tragica morte di Pier Luigi avvenuta nel settembre del 1547 Ritirossi allora a Padova, e vi stette fino al dicembre del 1548, e tornossene poscia a Roma. Nel 1549 fu nominato vescovo di Corsola, isoletta del Mare adriatico, e alle pruove di questa epoca, tratte dagli Atti concistoriali citati dal marchese