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I(j48 LIBRO la descrizione tratta da disegni il medesimo sig. Temanza, e ch’io perciò riporterò qui volentieri: Non sussistendo più, dic egli (Vita dello Scamozzi, p. 18), (quel grandioso edificio, dai disegni, che ho qui presenti, rilevo che l'Orchestra era alquanto più sfondata (Tun mezzo cerchio; perchè tra li due corni delle gradazioni ed il proscenio s' alzava un tratto di muro con porte sul lato sinistro, le quali servivano a caricare e scaricare il Teatro Ma quello che più mi sembra degno di riflessione e di lode, è la Scena. Imperocchè gli edifizii eran collocati in modo, che il proscenio era una piazza, sulla quale mettevano capo tre strade, una maggiore nel mezzo, e due minori sui lati; correggendo così l’errore di quelli, i quali pretendono che il proscenio presso gli antichi rappresentasse una gran Sala, o altro luogo interno di Casa, o Palazzo, f'oglio credere, che co teste Scene fossero lavorate a bassorilievo stacciato, come quelle del Teatro Olimpico, quantunque lo Stringa abbia detto, che furono fatte in modo diverso. La Loggia a mezzo cerchio., sulle gi'adazionii di fronte alla Scena, erano di undici interi olonnii, compresine due ciechi, ornati di nicchi su i due corni, o sian estremità, come son quelli di Vicenza. Le Colonne erano di ordine Corintio col loro sopraornato, sopra cui ricorreva tutto d intorno un continuo acroterio, con istatue corrispondenti a ciascheduna delle colonne. Le gradazioni dovean servire per li Cavalieri, e per le Dame la loggia, e due stanze dietro la stessa, E ben