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19*36 turno meno godere sì saggiamente eh quello che rimancagli libero da altre cure, che non pochi basta che per mio mancamento o diffalta non ri ri tardi. In giustificazione di che mi sono esibito al Sere riissimo di Savoia, et qui di nuovo mi esibisco di costituirmi, et dove, et come, e in quella forma. et sopra quegli istessi particolari, et con que' medesimi termini così stretti di difesa, et di pena, che più distintamente si veggono nella Scrittura mia da me a quella Altezza mandata. Dalla quale, mentre delle cose dette da me vo' attendendo conclusione, voglio che l mondo sappia, acciocchè' la tardanza pi'u lungamente non mi pregiudichi, ch’ io sono huomo di honore, et ch' io ciò sempre a sostenere sono prontissimo in tutte quelle maniere, che si richiederanno alla condizione et debito mio; et siccome punto non dubito, t he da Principe tanto giusto et tanto nii ignari imo sii per venire deliberazione alcuna, che non sia degna del suo valore, così qualunque ella sarà, sarà sempre da me con animo ben composto e lietissimo ricevuta: poichè per grazia di Dio et di questo Sereniss. et sempre excelso Dominio, sotto la cui giustissima et felicissima Signoria mi riparo, e di cui sono, se non per nascita, almeno perfacoltà et per origine di famiglia antichissima Suddito, et per debito devotissimo Serx'itore, vivo comodo et honorato. Et voi onoratissimi Lettori vivete lieti et contenti. Dato in Fine gin il primo di ili Febbraio sr olxx.xi x. Affermo Io Battista Guarini quanto nella presente Scrittura si contiene da me perfide del vero di propria mano sottoscritta. Passò qualche tempo il Guarini in Venezia e in Padova, finchè invitato dal duca di Mantova insieme con Alessandro suo figlio, colà recossi nel 1593 Ma il duca Alfonso anche a quella corte operò sì efficacemente, che il Guarini non potè trovarvi stabil soggiorno. E in questo medesimo archivio ho vedute due lettere per ordine di Alfonso scritte a 4 e a 10 di luglio del 1593 al dottor Coccapani, che risedeva pel duca in Mantova, acciocchè facesse intendere al duca di Mantova, parergli bene che non pigli alcun