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TFRfO,937 sull’opera de' sei Giorni, che termina con una lode del sanio cardinal Carlo Borromeo, a cui è diretta (’). A questo genere ancora ap(*) La menzione che qui ho fatto di due Ebrei italiani coltivatori della nostra poesia, mi dà luogo ad aggiugnere una breve notizia di alcuni altri di questa stessa nazione nati e vissuti in Italia, che ne’ serii e ne’ piacevoli studi ebbero fama non solo tra lor nazionali, ma ancor tra’ Cristiani, fra’ quali vivevano. Possiam dunque indicare, oltre quel David de Pomis da noi già rammentato, quell’A bramo balines nulio di Lecce nel regno di Napoli, autore di una Grammatica ebraica stampata in Venezia nel 1523, e poscia altrove, e di alcune traduzioni dell opere di Averroe, e di alcuni altri scrittori (Mazzucch. Scritt. ital t. 2,par. 1. p. 1 pi); Mosè e Vitale Alatini, amendue di Spole li, del primo dei’ quali abbiamo la traduzione di alcune opere di Galeno e di Temistio, il secondo fu medico del pontefice Giulio III (ivi, t. 1, par. 1, p. 267); Davide d Ascoli autore di una Apologia degli Ebrei in latino, stampata a Strasburgo nel 1559 (ivi, t. 2, p. 1157). Ma sopra tutti ottenne gran nome Abramo Colorno mantovano, di cui fa grandi elogi Tommaso Garzoni in una lettera a lui diretta e premessa alla sua Piazza universale. In essa si sforza il Garzoni di persuaderlo ad abbracciare la Religion cristiana, e gli fa vedere quanto convenga che a tant altri suoi pregi aggiunga ancor questo maggior di tutti: Ecco, che voi avete servito molti principi, ed ora servite l Altezza di Ferrara (col titolo d'ingegnere), da’ quali tutti io so, che vi chiamate dt Ile vostre fatiche e della vostra servitù copiosamente remunerato... Deh caro M. Abramo, voi che illustrato dalle Meccaniche Scienze fabbricate ponti da espugnare all'improvviso qualsivoglia alta fossa di muraglia, barchette che ridotte in piccolo fascio producono somiglianti effetti a questo ed altri assai maravigliosi, scale ingegnose da salire in un tratto con alta segretezza fin sulla torre di Babele, trinciere incognite che con sommo stupore salvano alCimprovviso gli eserciti intieri de' soldati, perchè, ec. E poco appresso: Ib 1 i concedo, M. Abrumo