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19 i 3 LIBRO di Negoz. p. 156, ec.), descrive la singolare magnificenza con cui in Urbino fu quella com media rappresentata. La lettera non ha data ma essa non può essere nè anteriore al nel qual anno il Castiglione cominciò a stare alla corte d’Urbino, nè posteriore al 1513, nel qual anno il Bibbiena fu creato cardinale; perciocchè il Castiglione in quella lettera non gli dà un tal titolo, ma lo dice semplicemente Bernardo nostro. Anzi è probabile che ciò avvenisse prima della morte del duca Guidubaldo da Montefeltro, seguita nel 1508; perciocchè dopo quel tempo le guerre d'Italia difficilmente poteron dar luogo a sì lieti spettacoli. E che quella fosse la prima recita, confermasi ancora da ciò che aggiugne il medesimo Castiglione, cioè che tardi essendo giunto il prologo del Bibbiena, egli aveane fatto un altro; il che sembra indicarci che fosse composizion sì recente, che appena avesse fautore tempo a finirla. La seconda dovette esser quella a’ tempi di Leon X, la quale non fu diversa, come ha creduto il Zeno, da quella che fu fatta in riguardo della marchesa Isabella; perciocchè, comunque il Giovio non tocchi amendue queste circostanze nell’elogio del Bibbiena, le tocca però nella Vita di Leon X, ove racconta che lo stesso pontefice v’intervenne, benchè ella, a dir vero, non fosse cosa molto adattata alla dignità di vicario di Cristo. Rechiamo il passo di quello scrittore, anche per l’idea che ci dà del carattere del Bibbiena Vita Leon. X, l. 4,p. 97, ed. Fior. 1551): Accesserat et Bibienae Cardinalis in geni um curri ad arduas res tractandas