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TERZO 1897 Torelli parmigiano, conte di Montechiarugolo, e nobilissimo cavaliero, che allo splendore del sangue aggiunse ancor quello delle lettere. E avrei forse potuto darne esatte notizie, se mi fosse stato permesso di esaminare le molte opere inedite che si conservano in Reggio presso i discendenti di quella illustre famiglia. Ma poichè ciò mi è stato negato, io riserberò il farlo ad altri che più di me sian felici; e frattanto dalle opere stampate dello stesso Pomponio e d’altri scrittori anderò raccogliendo que’ lumi che mi sarà possibile. Fu egli figlio di Paolo Torelli e di Beatrice Pica figlia di Gianfrancesco Pico, e nacque nel 1539 (Angeli, Stor, di Parma, l. 4, p• 4*5)- De’ primi suoi studi fatti nell’ università di Padova ragiona egli stesso dedicando agli Accademici Ricoverati di quella città la tragedia intitolata Vittoria: Troppo mi trovava io obbligato alla nobilissima Città di Padova, nella quale fui fanciullo d undici anni ricevuto, mentr era la patria mia travagliata per gli tumulti della guerra, che turbava buona parte d Europa, et in essa fui col primo latte dell’ humane lettere dal Robortello nutrito, e poi con la scorta del Tomitano, del Genoa, et del Pellegrino nella Logica et nelle naturali scienze, et in quella, che gli antichi stimarono sapienza, di sodo cibo sostentato per undici anni continui da pochi mesi in poi, che fui sforzato di vagar per la Francia, con mio sommo diletto et utilità mi vi trattenni. Dee dunque il conte Pomponio aggiugnersi agl’illustri alunni di quella università rammentati dal Tiraroschi, Voi. XIJ. 47