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l888 LIBRO tragedia attribuita al Tasso, e intitolata la Gismonda, ma, come osserva Apostolo) Zeno (ivi p. 481), ella non è altro che il Tancredi del Conte di Camerano, di cui tra poco diremo. Di più tragedie fu autore Vincenzo Giusti udinese, il quale fu il primo, secondo il Quadrio (l. c. p. 70), che dividesse il coro in due parti, le quali parlan tra loro a vicenda. Girolamo e Melchiorre Zoppi bolognesi, padre e figlio, furono essi pure autori di tragedie. Di Girolamo è X A tatuante, eli1 ei pubblicò in Macerata nel 1579 sotto nome degli Accademici catenati, de’ quali era stato ei medesimo il fondatore. Un bell’ elogio ne fece il Mureto, scrivendo in una sua lettera all’ autore: Tragaediam, dic egli (l. (4, (epist. 1), sive ab auditoribus tuis, ut se ri bis, sive, ut mihi, verisimilius fit, a te ipso conscriptam, non tantum cum voluptate, sed etiam cum admiratione perlegi. Ita mihi visa est supra consuetudine iti hujus aetatis ornata multis et gravibus sententiis et tempestive prolatis, et grandi ac sublimi verborum genere illuminatis Totum autem poema olet A callenii am, olet Lyceum, olet Philosophiam, non illam horridam et incultam, et aut elinguem, aut stulte clamosam, qua e bodie scbolas prope omnes occupavit, sed vetustam illam Atticam ornatam ingenuarum artium multo splendidoque comitatu. Neque dubito fore, ut aut omnibus place a t, aut iis tantum displiceat, quibus displicere laus est. Passa indi ad additargliene alcuni difetti, e quello singolarmente che nel prologo si comandi di uscir dal teatro a tutti coloro che amano la