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terzo 1881

rappresentato l’Alidoro di Gabriello Bombaci nobile reggiano (V. Mazzucch. Scritt. ital. t. 2, par. 3, p. 1503). All’occasione della solenne incoronazione di Carlo l’in Bologna, Agostino Ricchi lucchese compose una commedia in versi intitolata I tre Tiranni, che fu poi stampata in Venezia nel 1533 (Quadrio, t. 5, p. 66)1. E nelle nozze del duca Cosimo de’ Medici rappresentossi in Firenze il Comodo commedia di Antonio Landi fiorentino, per cui dipinse le scene il celebre Aristotele da S. Gallo (Quadr. l. c. p. 540; Fasti consol. dell’Accad. fior. p. 64, 126). Quando Paolo III nella suddetta occasione si recò a Ferrara, i figliuoli stessi e le figliuole del duca Ercole II innanzi a lui recitarono in latino gli Adelfi di Terenzio (Murat Antich. Est. t. 2, p. 368). Di Baldassarre da Palmia parmigiano, Sacerdote, Musico e Poeta Comico, narra l’Edovari da Erba nel suo Compendio storico ms. di Parma, che due commedie scrisse, e fece rappresentare nella detta città, una intitolata La Pellegrina innanzi al Cardinal Marino Grimani legato, l’altra detta I Matrimonii innanzi al duca Pier Luigi Farnese. Ma ritorniamo a’ più celebri scrittori di tragedie.


Giovanni Andrea dell’Anguillara. LVI. Una delle migliori, per comune consentimento, è l’Edipo di Giovanni Andrea dell’Anguillara, stampato in Padova nel 1556, autore

  1. Il Ricchi fu medico di professione, e fu medico domestico di Giulio III, e tradusse dal greco più opere di Galeno e qualche cosa di Oribasio (V. Marini, degli Archiatri pontif. t. 1, p. 397, ec.; t. 2, p. 296).