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l868 LIBRO azione di questo nome clic quella intitolata II Philolauro senza nome d’autore, stampata in Bologna nel i520, che ò delta non Atto Tragico, ma solacciosa Commedia, e ch è scritta in versi parte italiani, parte lombardi di vario dialetto. La Susanna di Tiburzio Sacco da Busseto, e altri somiglianti drammi venuti in luce al principio di questo secolo, che dallo stesso Quadrio si annoverano, appena meritan di essere qui rammentati. Alessandro Pazzi fiorentino, nipote di Leon X, dopo aver recata in latino la Poetica d’Aristotele, si accinse a tradurre, altre in lingua italiana, altre nella latina, alcune tragedie greche, e a scriverne alcune di sua invenzione, ma fu nell’una e nell’altra cosa poco felice (Jov. Elog. p. 75). Nulla se ne ha alle stampe, ma dalle Lettere del Bembo raccogliesi ch egli avea tradotto in latino l Elettra e l Edipo di Sofocle (Lettere t. 3, l. 5, Op. t. 3, p. 232); e il Varchi nelle sue Lezioni ci dà notizia di una tragedia da lui composta in versi di dodici sillabe, intitolata Didone, la quale, anche pel nuovo metro in cui fu scritta, non ebbe gran plauso. Alla poesia tragica si rivolse parimente al principio di questo secolo Galeotto del Carretto marchese del Finale, cavaliere di nobilissima famiglia, e che allo splendore del sangue aggiunse quel delle lettere (a). La Sofònisba, (a) Il marchese Galeotto del Carretto, di cui qui si ragiona, non fu quegli a cui nel 144-7 ' Genovesi tolsero il Castel del Finale, ma un altro di un diverso ramo della stessa famiglia, cioè di quel dello di Millesimo,