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1 85 2 LIBRO salute, c l’infermità a vicenda accrescendogli la tristezza, talmente gli si alterò la fantasia, che oltre i sospetti continui di veleno, parevagli di esser ammalato e molestato da larve e da spettri, e passava i giorni e le notti in una profonda malinconia. A render più gravi le sciagure del Tasso si aggiunsero i contrasti ch’ egli ebbe a soffrire per la sua Gerusalemme, che vide combattuta da molti, ricevendo oltraggi ed insulti da quella fonte medesima da cui sperava di avere applauso ed onori. Destano compassione le lettere da lui scritte dallo spedal di Sant’Anna; perciocchè vedesi in esse un uomo in preda a un nero umore che lo altera e lo confonde, ma pure ha ancor tanto di senno, che troppo bene conosce l'infelice suo stato. In fatti, se se ne traggan gli oggetti che appartenevano alle sue sventure, in tutte le altre cose parlava e scriveva colla sua usata saviezza; e ne son pruova le opere in difesa della sua Gerusalemme sci'ille in quel tempo medesimo, delle quali tra poco diremo. Molti principi eransi adoperati frattanto ad ottenere dal duca Alfonso la liberazione del Tasso, e anche la città di Bergamo spedì a tal fine a Ferrara il sig. Giambattista Licino, che gli era amicissimo. Ma il duca temendo che la libertà potesse essergli più dannosa che utile, non sapeasi a ciò condurre. Finalmente in occasion delle nozze di D. Cesare d'Este con donna V irginia de' Medici, che fanno i586 si celebrarono, venuto essendo a Ferval a V incenzo Gonzaga principe di Mantova, questi, a persuasione singolarmente di d Angelo Grillo abate Benedettino, adoperossi per