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j846 libro è avvenuto che anche il marchese Manso non ci ha potuto abbastanza istruire su questo punto; perciocchè ei non conobbe il Tasso, che quando questi avea la fantasia turbata e stravolta, e non potè quindi averne que’ lumi che perciò erano necessarii. Fra tante tenebre, altro non posso io fare che andar brancolando, e unire insieme quelle scarse notizie che ci posson dar qualche lume. Il primo incominciamento delle vicende del Tasso par che nascesse da suoi amori perciocchè, se crediamo al Manso, tradito da un cortigiano suo amico, a cui aveali confidati, e lasciatosi trasportare a insultarlo nella sala stessa del duca, dovette difendersi colla spada non solo contro di esso, ma contro tre altri di lui fratelli. Perciò esiliati questi, il Tasso ancora fu per ordin del duca arrestato nelle sue stanze, e ciò accadde, secondo il detto scrittore, nell’anno trentatrè di sua età, cioè nel 1 S-j'j. L’infelice poeta al vedersi ivi racchiuso, cominciò a temere il peggio, e accrescendoglisi dalla turbata fantasia l idea del suo pericolo, fuggì segretamente, e nell’autunno dell anno medesimo fra mille disagi fuggissene a Sorrento, e in abito di pastore presentossi a sua sorella. Trattenutosi ivi alquanto, sen venne a Roma, cercò ed ottenne di tornare a Ferrara poi fuggitone nuovamente nel t i>3, dopo varii viaggi si ricoverò a Torino, e vi stette qualche tempo nascosto sotto il nome di Omero Fuggiguerra, finchè scoperto dopo alcun tempo, fu accolto con grand onore a quella corte. Così narra il suddetto scrittore della Vita del Tasso. Ma Angiolo Ingegneri