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TERZO 183^ già assai innoltrato. Così ci pruovano alcune parole di Giambattista Pigna, ch io reco ancora più volentieri, perchè e contengono un bell elogio di questo poema, e ci accennano una doglianza che ne fece Giambattista Giraldi, come se il Bolognetti gli avesse involate alcune stanze: M. Francesco Bolognetti, dic egli (7?o* manzi} p. 116, ed. 1544)? heroicamente il suo Costante conduce, et ciò a giudicio d ogni dotto tanto più lode gli accresce, quanto più disagiosa è la strada, che a quel fine. l invia, ch' egli onoratissimamente si è proposto. Al qual fine pervenuto che sarà, siccome tuttavia vi giunge, potrà il mondo conoscere, che sue sono le stanze, ch. egli ha composte intorno alla casa di Nettuno, et allo Stato delle Nimphe del mare 7 et che da colui (cioè dal Giraldi) non le ha tolte, che imputa me per poco avveduto, perciocchè date gli abbia quelle, ch egli fece in simil materia. Io per fargli piacere lessi alcune cose sue all honoratissimo M. Francesco Spolverino allora Podestà di questa terra, cercando di porlo in sua grazia, et essendo in Bologna di Luglio del cinquanta, et dicendomi il Sig. Bolognetti in un ragionamento a proposito occorso di queste sue stanze, io che era stato pregato dal medesimo a mostrare agli uomini Letterati certe sue Rime scritte nell istesso soggetto, gliele mostrai. Ma egli nel suo Costante già le haveva tali appunto, quali hora vi si leggono. Et di ciò autentica fede ne fanno M. Vincenzo Buonaccorsi da Lucca, et Frate Cherubino Ghirardacci di S. Agostino, i quali di Gennajo del quarantanove scrissero cinque