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TERZO 1833 Toson d’oro; alla quale opinione si mostra favorevole anche il sig. Domenico Maria Manni, che ha illustrato il Sigillo del Tris,sino (Sigilli, t., p- i37). Ma agli scrittori della Vita sembra più verisimile ch’egli avesse bensì il privilegio di usare di quell' insegna, e di prenderne anche il soprannome, ma che veramente non fosse mai a quell’Ordine ascritto. XLIV. Se all’intenzione del Ti issino avesse corrisposto l’effetto, niun poema potrebbe stare al confronto deli?Italia liberata da Goti. Omero fu il modello ch’ei si prefisse d’imitare, e un poema fatto ad imitazione di Omero non poteva non essere un poema degno d’immortal lode. Ma appunto perchè ei volle troppo imitare, fu imitatore non troppo felice, e la copia fu di molto inferiore all originale. Egli non avvertì che la diversità de’ tempi e la diversità delle lingue richiedevano ugualmente che diversa fosse la tessitura de’ racconti, delle descrizioni, delle parlate; e per formarsi sul modello di Omero, egli inserì nel suo poema narrazioni troppo minute e puerili, e languide e fredde orazioni. Al che aggiugnendosi la natura del verso non sostenuto dall’armonia della rima, e di suono troppo uniforme, ne è avvenuto che, dopo una fatica di venti anni che il Trissino impiegò in comporlo, benchè esso per l’erudizione, per l'eleganza e per altri pregi sia non poco stimato, appena nondimeno ritrova ora chi ’l legga. E così avvenne fin da que’ tempi. Bernardo Tasso, dopo aver parlato dell’Ariosto colle parole da noi poco innanzi recate, Non si vide all incontro, dice, che l Tiraboschi, Voi XII. 4^