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tebio i8a5 correggersi questo scrittore, ove assegna la morte (di Gabriello al 1552 incirca, perciocchè i documenti indicatimi dal soprallodato dott Frizzi ci mostrano ch’ei morì a 13 di maggio del 1549 Ma dalla persona dell Ariosto tempo è che passiamo alle opere da lui lasciateci. XLI. Se altro di lui non avessimo che YOrlando furioso, basterebbe quest opera sola a renderne il nome immortale. Con qual plauso venisse accolto questo poema, abbastanza il pruovano e le oltre a sessanta edizioni che nel corso di quel secolo se ne fecero, e le tante versioni che nelle principali lingue d Europa, e anche in più dialetti italiani, ne furon fatte, e i comenti, le lezioni, le spiegazioni, ec. colle quali fu illustrato, e i libri divolgati in difesa di esso, e gli elogi che ne han sempre fatto tutti coloro che hanno qualche idea del buon gusto, se se ne traggano alcuni che dallo spirito di partito si lasciaron condurre a scriver in modo che da essi medesimi in altre circostanze sarebbe stato ripreso. Io recherò solo un passo di una lettera di Bernardo Tasso, che nel 1559 scrivendo al Varchi, così descrive l altissima stima in cui esso era: Non edotto nè artegiano, non è fanciullo, fanciulla, nè vecchio, che d averlo letto più d una volta si contenti. Non sono elleno le sue stanze il ristoro, che ha lo stanco peregrino nella lunga via, il (quale il fastidio del caldo e della lunga via cantandole rende minore? Non sentite voi tutto dì per le strade, per li campi andarle cantando? Io non credo, che in tanto spazio di tempo, quanCè corso dopo che quel dottissimo