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TERZO 181 I fantasia e dall immaginazion del poeta ad essa aggiunti. Ciò non ostante, comunque lo Speroni l’abbia antiposto all’ Orlando furioso, e benchè altri l’abbian giudicato migliore di (quanti altri poemi si erano finallora veduti, io credo che sieno assai pochi coloro che hanno avuto il coraggio di leggerlo interamente. Perciocchè nè gli avvenimenti sono così intrecciati che tenendo piacevolmente sospeso il lettore, lo costringano in certo modo a innoltrarsi leggendo; nè lo stile ha quella lusinghiera varietà che or sollevandosi nobilmente, or non senza dignità abbassandosi, seduce ed incanta, e non lascia sentire fastidio e noia. Il Floridante, a cui diede il Tasso cominciamento nel 1563, è un episodio deVUAmatligij ch’egli ne staccò per formarne un nuovo poema. Quindi de’ xix canti, in cui esso è diviso, i primi otto son tratti quasi interamente dalYArnauigi Amadigi gli altri undici son di nuova invenzione. Bernardo non ebbe tempo a finirlo, e Torquato, quale il trovò tra le carte del padre, rassettatolo e correttolo alquanto, il pubblicò in Bologna nel 1.587. Quindi questo poema, benchè abbia esso ancora i suoi pregi, non può però rimirarsi se non come cosa imperfetta, e non condotta dall’ autore a quel termine a cui, se avesse avuta più lunga vita, condotta l’avrebbe. Le altre opere del Tasso sono i cinque libri di Rime, con più altre poesie di diversi generi, cioè egloghe, elegie, selve, inni, ode, ec.; e in esse ammirasi principalmente uno stile purgato e colto, e una singolare dolcezza che forma il principal pregio di questo poeta. Ne abbiamo innoltre un Ragionamento