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TF.R7.0 179*5 legge: Elemosina et mandato per M. Raffaele Toscano. Tanno del Signore mille cinquecento novanta sei, et li diceno ve di Novembre... M. Raffaele Toscano poeta habitante in Torino ha sporto una supplica, per la quale espone, che ha ridotto in ottava rima le guerre occorse gli anni passati nel Piemonte, et l’aggiunto e pronto soccorso dato dalla Città al Duca per diffesa di detta guerra; e perchè vole far stampare detta opera, quale è solamente abbozzata, et non ha il modo di farlo, supplica la Città a volergli dare qualche aggiuto. Qual supplica udita, detti Signori Consiglieri informati della povertà del supplicante hanno ordinato, che gli sii donato, come gli donano, fiorini quarantotto per questa volta, mandando al tesoriero della Città di sborsargli detto denaro, ec. Ma convien dire o che il Toscano impiegasse ad altro uso il denaro sborsatogli, o che altro impedimento si frapponesse alla pubblicazion di quell’ opera. XXXV. Per la stessa ragione io passerò sotto silenzio e gli scrittori in verso di qualche Vita, e i poemi che appartengono al buon costume, e quelli ne quali qualche parte della sacra Scrittura si prese ad illustrare, fra’ quali i due migliori sono le Sei giornate di Sebastiano Erizzo, scrittore da noi lodato tra gli antiquarii, e le Sette Giornate di Torquato Tasso, di cui diremo più sotto, e quelli che a qualche altro argomento sacro rivolsero il loro stile, fra’ quali ultimi di un solo, ch è fra tutti il più rinomato, dirò qui brevemente, cioè delle Lagrime di S. Pietro di Luigi Tansillo. Il signor