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I788 LIBRO ad alcuni che lo stesso Giovanni nel suo poema medesimo narri di averlo scritto in Quaracchi sua villa presso Firenze. Ma, come a lungo si prova nel suddetto Giornale, tutt’ altro è il senso di quelle parole. Della Rosmunda del Rucellai diremo più sotto. A questo luogo ancora appartiene la Sereide, ossia il poema su’ bachi da seta di Alessandro Tesauro, di cui i due primi libri in versi sciolti furono stampati in Torino nel 1585. Esso è poema assai elegante, benchè abbia alquanto di fervor giovanile. Due altri libri ne avea promessi fautore, ma ei non tenne parola, benchè non morisse che nel 1621. Una nuova edizione di questo poema si è di fresco fatta in Vercelli nel 1777 per opera del signor Giannantonio Ranza regio professore. XXXIII. Due poeti quasi al tempo medesimo presero ad argomento de’ lor poemi la caccia, Tito Giovanni Scandianese e Erasmo di Valvasone. Il primo da Scandiano sua patria, feudo allora de’ conti Boiardi nella diocesi di Reggio, fu detto Scandianese (a), e insegnò per più anni lettere umane in Modena, in Reggio, in Carpi, e altrove, e finalmente per ventitré e più anni in Asolo, ove morì a’ 26 di loglio del i58a, in età di sessantaquattro anni. Così narra Apostolo Zeno (Note al Fontan. t. 2. p. 31(5, ec.), citando le memorie sii ciò trasmessegli dal Jm) Il sig. conte Pietro Trieste dei Pellegrini ha poi pubblicata la Vita dello Scandianese nelle sue Memorie degli Uomini illustri di Asolo, e io ancora ne ho parlato più lungamente nella Biblioteca modenese (t. 5, p. 40, ec.).