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1708 LIBRO leggono riflessioni su molti autori antichi e moderni, greci, latini e italiani. L'Arte oratoria e la Poetica ebbero nel Castelvetro un valoroso scrittore; e alla prima appartien l’ Esaminazione sopra la Rettorica ad Erennio, che fu stampata in Modena solo nel 1653, alla seconda la Poetica d’Aristotele da lui volgarizzata ed esposta, stampata la prima volta nel opera a lui sì cara che, come da alcuni si narra, scopertosi una volta il fuoco nella sua casa in Lione, di essa solo ei mostrossi sollecito, gridando ad alta voce, la Poetica, la Poetica, salvatemi la Poetica. Essa fu infatti da molti esaltata fino alle stelle, ma criticata ancora da molti, e principalmente da Francesco Buonamici, da Alessandro Piccolomini, da Paolo Beni e dal Nisieli. E veramente il Castelvetro sì in questa che in altre opere si scuopre uomo di acuto ingegno, ma troppo amante di sottigliezze, le quali non rare volte degenerano in sofismi e in parallogismi; e innoltre troppo facile nell’esercitar la sua critica sopra gli altri scrittori, de’ quali appena vi ha alcuno che ne ottenga le lodi. Ciò pure dee dirsi della Sposizione delle Rime del Petrarca, opera a cui egli non potè dare l’ultima mano. Poco fu da lui coltivala la poesia italiana; e il Muratori crede che alcune Rime sotto il nome di esso stampate sieno altrui lavoro (a). Non così la latina, nella quale egli scrisse con molta eleganza, e il Muratori stesso ne ha pubblicati alcuni componimenti. Quanto ei valesse nel (<7) Veggasi su ciò la Biblioteca modenese (l. cit.).