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1678 LIBRO dopo l’uccisione di Pier Luigi Farnese. Nel che il Casa si diè a vedere eloquente ed accorto oratore nelle due orazioni scritte su questo argomento; ma non potè ottenere l’effetto che il pontefice ne bramava. L’altro fu il processo che lo stesso pontefice gl’ ingiunse di fare insieme col patriarca di Venezia contro il Vergerio, che fu perciò costretto a fuggir dall’ Italia, e concepì quindi contro il Casa quell’odio che sfogò acerbamente colle calunnie contro di lui di volgale. Colla morte di Paolo III ebbe fine la nunciatura del Casa, il quale, tornato a Roma, non provò ugualmente a sè favorevole il pontificato di Giulio III, forse perchè essendo egli aderente al Cardinal Alessandro Farnese, il papa lo involse nella disgrazia di quel cardinale che fu costretto ad allontanarsi da Roma. Ritirossi allora il Casa a Venezia, ove ora nella stessa città, or in una sua villa nella Marca Trivigiana (*), visse più anni privato, coltivando (*) La villa della Marca Trevigiana, in cui monsignnr della Casa si ritirò, fu la Badia della Narvesa. Del soggiorno da lui ivi fatto ragiona Bai tulommco Zuccata scrittor di que1 te.nipi nella sua Storia Trivigiana inedita all'anno 1558, colle seguenti parole additatemi dall’eruditissimo monsig. Rambaldo degli Azzoni Avogaro canonico di Trevigi: Illustrò un tempo essa Abbazia Giovanni della Casa, uomo non mai bastevolmente lodato, il quale per qual cagione si fosse partitosi da Roma essendo Paolo III nel Papato, allettato dall ameno e dilettevole sito di quella, la elesse per sua stanza, acconsentendo IAbate Abate et in quella accomodatosi di bellissime camere e sale vi stava onoratamente con una compagnia di Gentiluomini, giovani studiosissimi, e con bellissima Corte, donando molto del suo a' poveri, e