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TERZO lGiìi) 7Tempio (P amore (opera a me; ignota) lo fece premiare dai contanti di ducei ito bastonate eroiche (Lettere, l. 2, p. 212). Conobbe il Franco che il soggiorno in Venezia era per lui di troppo pericolo, e partisene con intenzione di andarsene in Francia (V. DiaL delle bellezze, p-5j ed. ven. 1542)* Ma passando per Casale di Monferrato, la cortese accoglienza che vi ebbe da Sigismondo Fanzino governatore di quella provincia, fece che ivi per qualche tempo si trattenesse. Ivi pubblicò. come si è detto, il Dialogo delle Bellezze; ed esso, non meno che le Lettere che il precedono e il seguono, ci fan vedere che il Franco fece ogni sforzo, e usò di ogni arte, per entrare in grazia del marchese Davalos governator di Milano, e di donna Maria di lui moglie, sperando di esserne largamente ricompensato; ma non pare ch ei fosse in ciò molto felice. L'Aretino frattanto da ogni parte cercava di accender fuoco contro il Franco (p. 107); e abbiamo fra le altre cose la lettera da lui scritta nel 1541 al Cardinal Ercole Gonzaga contro il Fanzino che onorevolmente tratteneva il Franco in Casale (Lettere, l. 2, p. 217). Questi non era uomo a starsi tranquillo. Pien di furore contro il suo implacabil nimico, scrisse in due giorni soli, com’ egli si vanta, moltissimi sonetti contro di esso, i quali insieme colla sua infame Priapea italiana furono la prima volta stampati nel 1541, colla data di Torino; la seconda nel 1546; la terza due anni appresso. Apostolo Zeno, che riferisce queste tre edizioni, sospetta (l. c.) che la prima non fosse