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teuzo 1657 Gonzaga, e la Ninfa Tiberina. Non meno eleganti ne sono le Poesie latine, nelle quali egli è uno de’ più felici imitatori di Tibullo. Le Lettere ancora così latine come italiane sono scritte con) molta grazia, e piena di forza è l’Invettiva latina contro Lorenzo de’ Medici per le antiche statue da lui fatte guastare in Roma. Scrisse ancora in lingua italiana alcune leggiadre Novelle, delle quali alcune si hanno alla stampa, quattro altre mss. se ne conservavano presso questo sig. marchese Giambattista Cortese, delle quali e di altre opere del Molza si veggano più esatte notizie nella soprallodata Vita, ove assai più ampiamente troverassi svolto e disteso ciò ch’ io non ho che brevemente accennato. Io aggiugnerò solo che la traduzione in versi sciolti del secondo libro dell’ Eneide del Cardinal Ippolito de Medici fu da molti creduta fatica del Molza, che allora era a’ servigi del cardinale: Quando il Cardinal de Medici, dice Ortensio Landi (Paradossi, l. 2, pa~ rad. a3), tradusse il secondo libro della divina Eneide, si disse incontanente, ch ella era opera del gentile et vertuoso Molza. Ma non sappiamo quanto fondata fosse questa opinione. V. Un altro valoroso poeta italiano ci diede Lucca in monsignor Giovanni Guidiccioni, la cui Vita scritta dal P. Alessandro Pompeo Berti della Congregazione della Madre di Dio va innanzi alle Opere del medesimo Guidiccioni, stampate in Genova nell an 1749 e poscia di nuovo nel 1767. Ma assai più copiosa ed esatta è quella che il ch. sig. Giambattista Rota bergamasco ha premessa alle Poesie dello stesso Tiraboschi, Voi. XII, 3 3