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1624 LIBRO greci, e clic furono stampale in Milano nel i5r-, e nel i52i, si annoverano dall’Arisi (Crem liter. t. 1, p. 397) e dall' Argelati (Bibl. Script, mediol t. 2, pars 2, p. 2137)} e benché il l0p catalogo non sia troppo esatto, a me però non è lecito il trattenermi in esaminare minutamente ogni cosa. Il Negri vivea in Milano, mentre questa città era in poter de Francesi; e perciò molte delle sue opere ei dedicò a Giovanni Grollier segretario del re Francesco I, al cancelliero Antonio du Prat, e a figliuoli di esso. Ma questo attaccamento alla Francia gli fu fatale; perciocchè caduto finalmente quello Stato in mano degli Spagnuoli, il Negri si vide privo del suo stipendio, e abbandonato da tutti; talchè in breve tempo fra le miserie di un' estrema povertà venne a morte, come raccontasi da Pierio Valeriano (De infelic. Litterat. l. 2, p. 66). A questo professore di lingua greca in Milano un altro possiamo aggiugnerne, che in Pavia e in Venezia ebbe la medesima cattedra, cioè Giambattista Rasario novarese. Il P. Giannantonio Gabuzio barnabita, scrittor di que’ tempi, ne ha steso un lungo elogio, inserito dal (Cotta nel suo Museo novarese (p. i64)- Narrasi in esso che il Rasario, dopo avere studiato in Milano, passò a Pavia, ed ivi nel tempo stesso che teneva scuola di lingua greca, fu onorato di amendue le lauree della medicina e della giurisprudenza; che fu indi chiamato a Venezia, ove per venlidue anni fu professore di lettere greche e latine con gran concorso di uditori, e con fama di non ordinaria eloquenza, di cui diede una pruova fra le altre nell’orazione