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TERZO l6o3 Santo, ih*1 quali pretendeva di additare una via con cui soddisfare ad amendue le parti. Venuto con essi a Roma negli ultimi anni di Gregorio XIII, i libri furono soggettati all’esame de’ cardinali Santorio, Laureo e Vallero; e il Margunio frattanto verso il 1585 fu fatto vescovo di Citera, ed ebbe dallo stesso pontefice una annual provvisione. L'esame andò prolungandosi fino a’ tempi di Sisto V. Questi cominciò a sospettar nel Margunio animo poco sincero, e gli ordinò che innanzi a ogni cosa facesse la profession della Fede, minacciandogli altrimente la prigionia, e privandolo frattanto dello stipendio da Gregorio assegnatogli. Il Margunio, che non volea venire a quest’atto, fuggissene segretamente, e giunto a Venezia, navigò in Grecia, ove ora in Costantinopoli, ora nel suo vescovado, ora in patria, passò più anni, benchè pur tornasse per qualche tempo di nuovo a Venezia e a Padova. Finì di vivere in patria nel i(»o2, in età di presso a ottani anni. Il catalogo delle opere da lui composte si ha presso il sopraccitato dott Lami e presso il Papadopoli (Hist Gymn. patav. t. 2, p. a(>4), e presso il Bayle (Dict. art. Margunius), nè io debbo trattenermi in parlarne a lungo, trattandosi d’ uomo che solo pel soggiorno di alcuni anni appartiene all' Italia, e perciò ancora io non ho fatte più minute ricerche sulla vita e sulle vicende di questo Greco. Troppo grande è il numero de’nostri Italiani, de’quali io debbo parlare, perchè mi sia lecito l’occuparmi molto nel favellare degli stranieri.