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SECONDO I07O si accenna un decreto de’ 21 di aprile del i5òj. Promotiones lectorum Institut. ob discessum a studio D. Menochii. Indi nel 1566 passò alla prima cattedra del Diritto canonico in Padova collo stipendio di 300 scudi, i quali tre anni appresso gli furono anticipatamente pagati, acciocchè potesse dare una sua sorella a marito (Facciol. Fasti Gymn. patav. pars 3, p. 81). Sei anni appresso dal Diritto canonico si volse al civile, e n ebbe ivi la seconda cattedra collo stipendio prima di 700, indi di 750 fiorini (ib. p. 123), anzi, secondo il Panciroli, di 800 scudi, perciocchè il gran duca Francesco de Medici altrettanti gliene avea proferiti, se avesse voluto recarsi a Pisa. Poichè il Menochio sostenuta ebbe quella cattedra per sei anni, accettò l’invito de Bolognesi che alla loro università il chiamarono promettendogli mille annui scudi. Ma i magistrati di quella di Padova, per non privarsi di un professore sì valoroso, il promossero alla prima cattedra, e il medesimo stipendio gli concederono che promesso aveangli i Bolognesi. Essi però dovettero sofferirne, benchè con dispiacere, la partenza, quando nel 1589) (ib. p. 117) il Senato di Milano richiamò il Menochio a Pavia. Altre magnifiche offerte gli furono di nuovo fatte per ordin del gran duca 5 ma egli di nuovo le rigettò, nè ebbe a pentirsene, perciocchè fu eletto senatore in Milano, e poscia presidente del Magistrato straordinario. Morì in Milano nel 1607, e molti tomi di opere legali dati alla luce lasciò per monumento del suo sapere e del suo instancabile studio. Esse sono ancora