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SFCOKDO Gl<J Dirimpetto a lui havvi un altra statua di un altro della stessa famiglia in abito di Minor osservante, colla seguente iscrizione: Joanni Pomponatio Philosopho ac Physico insigni pietatis et veri tati s acerrimo cultori, Aurelius frater illi gaudens, sibi dolens. pius, invocans posuit. Obiit IIII. Non. Mar. MDXCVII. act. sitar xlfj. IV. Niuno vi ha al presente che gitti il tempo leggendo l opere del Pomponazzi; ma esse nondimeno sono l’oggetto delle ricerche de dotti, e singolarmente quelle nelle quali ei disputa della immortalità dell anima. Fu allora creduto comunemente ch ei la negasse; e perciò il libro De Immortali tate Animae fu pubblicamente arso in Venezia, come narra il Prierio scrittor di que' tempi (De Strigim. Daemon. mirandis, l. 1, c. 5); e molti si sollevarono contro di lui e ne impugnarono il libro. Tra essi, oltre quelli di cui tra poco diremo, fu Pier Niccolò Castellani faentino, ch era allora professore in Pisa, e che contro del Pomponazzi pubblicò un libro a provare che Aristotele avea sostenuta l immortalità dell'anima, libro da lui dedicato a Clemente \ Il, e lodato molto dal Calcagnini in una sua lettera (Op. p. 185). Oltre il Castellani, Agostino Nifo, Gasparo Contarini e più altri impugnarono il Pomponazzi. Questi pubblicò diverse opere in sua difesa, e in risposta principalmente al Contarini, la cui opera confessa egli stesso ch era la più dotta e la più copiosa che su tale argomento si fosse scritta. Nè di ciò pago, per toglier da sè ogni taccia, inviò il Pomponazzi la sua opera e le difese della medesima a Fra