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7^2 LIBRO sapea cessar dal parlar, come poteva, delle matematiche, e di rivoltar colle mani quei’ libri di tal genere, ch’egli quasi per consolarlo gli offriva. Vivendo ebbe ad amici e ad ammiratori molti de’ più dotti uomini del suo tempo sì stranieri come italiani, come Pietro Ramo, Corrado Dasipodio, il Cardano, il P. Clavio, il Maurolico e più altri, che il rimirarono come uno de’ più profondi ingegni di quell’età. E veramente le sue opere, oltre Tesser dottissime, sono scritte comunemente con una eleganza che negli scrittori matematici di questo secolo non suol vedersi. Il Baldi ce ne ha dato un esatto catalogo; ed esse son per lo più traduzioni e comenti di autori greci, come del Planisferio e del libro dell’ Analemma di Tolommeo, e di molte opere d'Archimede, de Conici di Apollonio colle note e colle aggiunte di Pappo, di Eutocio, di Sereno, degli Elementi d’Euclide, e d’altre opere d’Aristarco, di Maometto Bagdadino, di Erone, oltre più altre, alle quali non potè dar compimento, fra le quali le Collezioni matematiche di Pappo furon poi pubblicate da Guidubaldo de’ marchesi del Monte da noi lodato poc’anzi. Benchè la matematica abbia ora fatti progressi tanto maggiori, le opere nondimeno del Commandino sono sempre state in molto pregio; e con lode ne parla, oltre più altri, il P. de Chales (De progressu, Mathes. et illust. Mathem. c. 2). Ma niuno ci dà una più giusta idea de’ meriti del Commandino verso le matematiche, che il Montucla: Fra quelli, dic’egli (Hist. des Mathém. t. 1, p. 460), che corsero una somigliante carriera in Italia, niuno