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84 LIBRO Caviceo dedicando nel 1508 il suo Peregrino.) a Lucrezia Borgia, e annoverando le donne allor celebri per virtù e per sapere, nomina fra le altre Isabella: Accede alla tua excellentia quello lume, che extinguere non si può, di quella vera mortale Dea Estense di Gonzaga. Principessa Mantuana, alla quale le Muse fanno reverenzia. Nè debbonsi ommettere Lisabetta sorella del marchese. Francesco e duchessa d’Urbino, e il cardinale Sigismondo di lui fratello. Della., prima abbiam già ragionato nel tomo precedente. Sigismondo, tutore del marchese. Federigo suo nipote, gli diè a maestro in lingua greca e in astronomia il celebre Pontico Virunio da noi mentovato altrove, a cui ancora fece tradurre dal greco più opere spettanti alla veterinaria (Zeno, Diss. voss. t. 2, p. Ao'j). A lui innoltre deesi principalmente la venuta a Mantova di Giulio Romano, e quindi i tanti saggi del suo raro valore che’ ei lasciò in quella città a’ tempi di Federigo. Finalmente Lodovico Gonzaga zio del marchese Francesco e vescovo di Mantova, che finì di vivere nel 1511, lo istruì col suo esempio ad amar gli studiosi; perciocchè, come narra il Bandello testimonio di veduta (Novelle t. 1 j nov. 8), mentre egli abitava in Gazzuolo, sempre vi tenne una Corte honoratissima di molti e virtuosi Gentiluomini, come, colui, che si dilettava de la vcrùì, e mollo largamente spendeva. XXV. Federigo, che fu il primo duca di Mantova, nella magnificenza degli spettacoli, delle feste teatrali e delle sontuose fabbriche superò di gran lunga tutti i suoi predecessori, e appena