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54^ LIBRO perciocché Luca Contile, in una sua lettera scritta da Roma a’ 9 d’agosto del detto anno 1541 la Marchesa di Pescara, scrive (Contile, Lettere y t. 1,p. 24), domandandomi di Fra Bernardino da Siena, io le risposi, che si era partito, e che nella Città di Milano avea lasciato sì buon nome, e sì universal contrizione, che tutti lo stimavano uomo veramente Cristiano. Piaccia a Dio, soggiunse ella, che perseveri E avea in fatti F. Bernardino già cominciato ad imbeversi de’ nuovi errori; e vuolsi che i discorsi da lui tenuti in Napoli quell’ anno stesso con Giovanni Valdes ne fossero la prima origine (Bover. ad an. 1541, n. 6). E cominciò a dar saggio del suo veleno nella seconda quaresima ch’ ei predicò in Venezia nel 1542 ove cel mostra una lettera da lui scritta al suddetto Aretino a’ 25 di marzo del detto anno, in cui lo ringrazia del dono fattogli del suo libro sul Genesi, e sottoscrive Frate Bernardino Scapucino da Siena (Lettere all Aret. t 2, p. 218). Ivi adunque lasciò non occultamente travedere l Ochino le ree opinioni da lui abbracciate, e in qual maniera ne fosse accusato al nuncio, come gli riuscisse di sottrarsi al meritato gastigo, come passato a Verona più apertamente ancora insegnasse dal pergamo l’eresia, e come citato a Roma fosse nel passar per Bologna accolto dal cardinale Contarini ch era ivi legato e infermo, veggasi lungamente esposto e dal citato Boverio (ad an. 1542, n. 6), e dal cardinale Querini, che ribatte ad evidenza l’accusa da alcuni Protestanti data al cardinale Contarini di avere in certa maniera favorita non solo la fuga