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SECONDO 52J) al Fontan. p. 98), sostenne alcune opinioni non sane, e pubblicò alcuni componimenti non molto degni di lode; difetti che egli poi riparò degnamente con tanti libri da lui pubblicati in difesa della cattolica Religione. XXXV. Un lungo catalogo dovremmo qui tessere, se tutte volessimo qui riferire le opere da lui composte. Lettere, Poesie, Storie sacre e profane, Trattati morali, e altri libri di diverso argomento ci ha egli lasciati. Ma qui noi dobbiamo dire di quelle soltanto che a questo capo appartengono. Non prese egli a scrivere controversie e trattati compiti contro gli eretici, e forse non avea quella profondità di sapere nella teologia, ch era a ciò necessaria. Ei fu pago di pubblicare alcuni opuscoli, i quali venissero a scoprire gl’ inganni e le frodi con cui i novatori seducevan gl incauti, e a confermare con ciò i Cattolici nella lor Fede. Ei prese singolarmente di mira alcuni Italiani che, avendo abbandonata la loro Religione, cercavano coi loro libri di spargere i loro errori in Italia. E perchè molti de libri suddetti erano scritti, perchè ne fosse più universal la lettura, in lingua italiana, di questa usò egli ancora comunemente. Il primo, contro cui egli si volse, fu Pier Paolo Vergerio, e contro lui pubblicò nel 1550 le Vergeriane, aggiuntovi il Discorso Se convenga radunar Concilio, e il Trattato della Comunione de’Laici, e delle mogli de’ Cherici. Dopo il Vergerio, ei prese a combatter l" Ochino colle Mentite Ochiniane stampate nel 1551. Più lunga battaglia egli ebbe con Francesco Betti romano, che Tiuaboschi, Voi X. 34 l