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46(5 lii.ro nel 1531, Ego, gli dice (t. 1 p. 447;), iis proximis mensibus audivi, impressos esse tua impensa et opera optimos auctores Graecos, quorum in sacris literis interpretandis egregia doctrina est et auctòritas; quo nuntio valde sane laetatus sum, animumquc tuiun p ristia uni rccognovi propensum ad bene merendum de artibus optimis. Ei sarebbe stato sollevato all’onor della porpora, che per tanti titoli gli era dovuto, se il difetto de suoi natali non glicl’avesse impedito. Ma la gloria si ottiene col meritar gli onori, non col conseguirgli. Io non fo che accennare le virtù del Giberti, perchè gli eruditissimi fratelli Ballerini ne hanno con singolare esattezza scritta la Vita, premettendola alle Opere di questo gran vescovo. Nulla in esse abbiamo di teologico, e son per lo più costituzioni e leggi da lui pubblicate a bene della sua Chiesa, che furon poscia in gran parte adottate da altri vescovi, e singolarmente dal sopraddetto S. Carlo. Gli editori vi hanno aggiunte le orazioni funebri in onor di lui recitate, e il libro scritto da Pierfrancesco Zini, e intitolato Boni Pastoris exemplum, ove per darci l’idea di un vero vescovo, espone il metodo con cui il Giberti governava la sua Ghie-, sa. Se ne hanno ancor molte lettere italiane sparse nelle diverse raccolte che in quel secolo furono pubblicate. XVI. Io dirò ancor brevemente del Cardinal o Gregorio Cortese, perchè la Vita di esso è stata di fresco pienamente illustrata dal defunto mons Giannagostino Gradenigo vescovo di Cene da; ed ella si vede in fronte all’edizione