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prnro iiq ove sono i primi Letterati d Italia, com è il Branda, il Cardano, il Delfino, il Lucillo, il Bobbio, il Corti, il Cefalo, il Berretta, il Bili as chi, il 7.afjiro, e molti altri non men dotti di questi, ma non di così gran nome. Monde* ravvi il modo, che si tiene, le leggi, che si osservano, le /acuità, c/ie.v/ leggono. c/ti ìo«0 j Lettori, e i giorni, che si radunano. Il Sig. Marchese di Pescara è fatto Accademico, ed il Sig. Federigo Gonzaga, e venendo il Sig. Duca di Sessa, si crede che ancor egli vorrà il suo luogo. E in altra lettera de’ 10 settembre dell’anno stesso (ivi, p. 411,): Ringraziato sia Dio, al quale è piaciuto di farmi ricevere nell Accademia degli Affidati, fondata in questa Città già quattro mesi passati, la quale ha sparso in sì poco tempo sì alto nome, che senza paragone si può esaltare per maravigliosa. Siamo più di quaranta: di Jurisconsulti eccellenti e famosi sette, di Filosofi dieci, d altri dotti in più scienze circa quindici; di Cavalieri molti; de Principi alcuni, fra' quali è il Sig. Marchese di Pescara. E a’ 10 di dicembre del medesimo anno (ivi, p. 4 18): In questi giorni sono entrate molte persone degne nell' Accademia, et fra gli altri due Signori Tedeschi nobili e ricchi, l a veramente. crescendo in ogni cosa. Ciò che abbiamo udito dal Contile accennarsi, cioè che alcuni ancor trai principi vollero esservi ascritti, confermasi più chiaramente da una lettera del p ab. Grillo, in cui scrivendo al cardinale Ascanio Colonna, onorato della porpora l’an 1586, lo prega a permettere che gli Affidati lo ascrivano