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PRIMO compagni (Sadol. Epistfamil. t. 3 ì p. 317, ec. ed. Rom.). Nella prima, ch è dei’ 12 di giugno del 1542, gli spiega il dispiacere che il papa e i cardinali aveano sentito per le relazioni lor giunte della vacillante lor fede. Nella seconda de’ 15 di luglio dello stesso anno risponde alla lettera che il Castelvetro a nome ancora degli altri gli avea scritto, assicurandolo della loro innocenza e della loro ubbidienza alla Chiesa; si rallegra con loro di sì belle disposizioni, e gli esorta a scrivere una lettera al pontefice, in cui gli confermino cotai sentimenti. Ma il miglior mezzo sembrò lo stendere un formolario, a cui tutti si dovessero sottoscrivere, non solo quelli ch erano sospetti, ma quelli ancora che o per fama di erudizione, o per altezza di grado potean col loro esempio giovar non poco a tener gli altri in dovere. Fu dunque disteso il formolario; e all occasione che trovavansi in Modena al medesimo tempo i cardinali Sadoleto, Morone e Cortese, radunatisi nel primo di settembre del 1542 i conservatori e priori della città, ne ordinarono la sottoscrizione. Questo formolario disteso dal cardinale Contarini, tra le cui opere si ritrova, è stato di nuovo pubblicato di fresco nel primo tomo delle Opere del cardinale Cortese (p. 57, ec.), coll aggiunta delle sottoscrizioni di molti de principali tra Modenesi; e tra sottoscritti al formolario, oltre i tre cardinali suddetti, e oltre i superiori delle case religiose, troviam nominati il vicario del vescovo Giandomenico Sigibaldo, l’arciprete Andrea Civolino, il proposto Bonifacio Valentino, Lorenzo Borgomozzi,