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l(x)2 LIBRO che rispetto alla sua dignità doveano quanto più si potesse nascondersi agli occhi del volgo; un uomo che ardisce di eccitar i popoli a negar l’ubbidienza allo stesso pontefice, a rimirarlo come simoniaco ed eretico, e a gittarlo dalla cattedra su cui è assiso; un uom che si ride della scomunica contro di sè fulminata, e giugne a dire dal pergamo, come narra lo scrittor della Vita, Che Dio lo mandasse all Inferno, se mai chiedeva l assoluzione; un uom religioso che tratta dal pergamo gli affari di Stato, e vuol esser arbitro nella forma che introdur deesi nel governo; un uom tale, io dico, a me non sembra che possa proporsi per modello di santità, finchè la Chiesa, a cui ne appartiene il giudizio, non si faccia a decidere ch’egli ha operato per singolare e straordinaria ispirazione di Dio. Ma io mi arresterò ancora dal dirlo eretico ed impostore, finchè tal nol dichiari la Chiesa stessa. Più volte innanzi ai’ sommi pontefici è stata chiamata ad esame la dottrina che il Savonarola insegna nelle sue prediche e nell’ altre sue opere. Niuna sentenza si è ancor pronunziata, e solo alcune prediche ne sono state inserite nell’Indice de’ libri proibiti, ma senza tacciarle come infette di errori contro alla fede. Rispettiam dunque il silenzio che su ciò tiene la Chiesa, e non seguiamo l’esempio nè di coloro che troppo arditamente ripongono il Savonarola nel numero de’ martiri e de’ profeti, nè di coloro che il rimirano come impostore; ma lasciamo a chi s’ appartiene il proferito giudizio.