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1260 unno stampe che nel 1060. Delle quali opere e delle loro edizioni veggasi il sopraccitato Quadrio (t 2, p. 217; t. 3, p. 212; t. 6, p. 79, 170; t. 7, p. 25(i). Più altre poesie nel medesimo metro ne abbiam manoscritte in questa biblioteca Estense, cioè quella de Mulieribus admirandis dedicata alla duchessa Bianca Maria Visconti Sforza, un Canto in lode di Giacomo Trotti ferrarese, e un Capitolo nella morte del duca Galeazzo Maria Sforza, un Poema intorno agli uomini più famosi di tutti i tempi, di Cui questa biblioteca conserva un vaghissimo codice, quel desso probabilmente che fu offerto al duca Borso, e che ha questo titolo: Divo Borsio Estensi Mutinae ac Regii Duci de excellentium virorum Principibus ab origine mundi per aetates Antonii Cornazzani Placentini materna lingua liber incipit. Il Quadrio cita ancora la Vita (t. 6, p. 170) inedita di Francesco Sforza scritta essa pure in terza rima. In prosa latina abbiamo la \ ita poc’anzi accennata di Bartolommeo Colleone pubblicata dal Burmanno (Thes. Antiq. ital. t. 9, pars 7). In versi latini elegiaci abbiamo un’ opera intitolata de Proverbiorum origine stampata in Milano nel 1503, e indirizzata dall’autore a Cicco Simonetta. Altre poesie latine se ne hanno nella Raccolta stampata in Firenze nel 1721 (Carm, ill. Poet t. 3, p. 446, ec.), e nella Miscellanea del Lazzaroni (t. 1, p. 546, ec.), e alcune ancora inedite trovansi nella Laurenziana (Band. Cat Codd. lat. t. 2, p. 167). Finalmente in questa biblioteca Estense conservasi un’opera del Cornazzano in prosa italiana con questo titolo: A