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l5l6 LIBRO tintati (lolla città a complimentarlo, allor quando fatino i45o Francesco ottenne di esserne riconosciuto signore e duca. Il nuovo principe assegnò al Filelfo onorevole stipendio, che però non sappiamo a qual somma montasse. Ma quanto fu facile il duca nell’ accordarglielo, altrettanto difficili nel pagarglielo si mostravano i ministri; di che egli spesso si duole nelle sue lettere a Cicco Simonetta ducal segretario (l. 7, ep. 36, 37, 49, 52, 53; l. 9, ep. 9, 15, 42, 51,ec.). Questa difficoltà nel riscuotere le sue pensioni, e forse la inimicizia che in Milano passava tra lui e Pier Candido Decembrio pubblico professore (a), l’invogliarono di cambiar soggiorno e padrone; ed ei fissò gli occhi sopra Alfonso re di Napoli. Il matrimonio d’una sua figlia da lui immaginato gli offrì il pretesto di chieder con sue lettere denaro a più principi; mezzo da lui usato più volte, e che sempre più ci discuopre l’animo non troppo nobile del Filelfo. Ma ei non ardì di chieder congedo al duca, il quale ancora a gran pena gli concedette il viaggio di quattro mesi, ch’egli finse di voler fare soltanto a Roma. Giunto a questa città a’ 18 di luglio Medici tiglio eli Cosmo, che il Filellb pentito delle ingiurie contro di Cosimo scritte desiderava di ottenerne il perdono, e per mezzo suo gliel chiedeva (Fabron. Fila Cosm. fri ed. t. 2, p. 115). ¡Von sappiali) però qual risposta egli nc ricevette. (a) Il sig. Senebier ha giustamente osservato ((.2, p. 3p7, ec.) che il Decembrio, secondo ch’io stesso ho riferito di lui parlando, era allora probabilmente Ìiurtiio già da Milano, e eh’ ci non era ivi stato pub« ilico professore, ina segretario ducale.