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SECONDO 717 belle scoperte intorno all’orecchio, al cervello, agl’intestini e ad altre parti. M. Portal le va annoverando distintamente (Ili st. de l’Anat t. 1, p. 270, ec.), e concliiude eli’ei si mostra nell’anatomia più versato che molti di quegli ancor più famosi che gli vennero appresso. Fra le altre cose è stato egli il primo a nominare i due ossicelli dell’orecchio, detti incudine e martello, de’ quali però non dice di essere egli stato il primo discopritore. Intorno a ciò è degnissimo d1 esser letto ciò che il ch. dottor Morgagni osserva in una delle sue Epistole anatomiche (Epist anat. 6, n. 1 , ec.), ove ancora conferma la nostra opinione intorno all’epoca della morte dell’Achillini. Questi fu ancor poeta italiano, benchè non molto felice; e alcune rime se ne accennan dal Quadrio (Stor.. della Poes. t. 2, p. 67 4)*

XX. Ancor più celebre è il nome di Niccolò Leoniceno. Di lui, dopo più altri scrittori, ha trattato a lungo il P. Angiolgabriello da Santa Maria carmelitano scalzo (li ibi. degli Scritt. vie e ut. t. 2, p). 188), il quale impiega più di quattro pagine a provare che Niccolò non fu già detto Leoniceno, perchè fosse natio del castel! di Lonigo, ma perchè era della nobil famiglia di tal cognome di Vicenza. Intorno a che io son ben lungi dal voler con lui contrastare. Ei nacque nel 1428. Antonio Musa Brasavola , stato già discepolo di Niccolò, di cui scrisse la Vita, racconta che in Vicenza ebbe a suo maestro Ognibene da Lonigo , di cui diremo tra’ gramatici di questo secolo; e aggiugne che in età di (liciotto anni ei sapeva a Tiraboschi, Voi Vili. 5