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78 LIBRO per una malattia di Alberto duca d’Austria. L’elogio che fa l’Alidosi di Leonello Vittori (Dott. bologn. p. 129), dicendo ch’ei tenne per lungo tempo il primato fra tutti i medici di Bologna, non ci permette di passarlo sotto silenzio. Egli lo annovera tra’ Bolognesi, e con ciò ci fa credere ch’ei ne avesse avuta la cittadinanza, ma insieme lo dice già (da Faenza, e ce ne indica in tal modo la vera patria. Aggiugne che fin dal 1473 era nel collegio di medicina, e che fu lettore di logica, di filosofia e di medicina fino al 1520, nel qual anno morì, e fu sepolto in S. Domenico. Quindi il cavalier Marchesi, appoggiato all’autorità di questo scrittore, che per altro non è grandissima, dice (Monum. Galliae Tog. p. 83) che per quarantasei anni egli spiegò i principj della medicina in quella università, il che pure si ripete dal ch. P. Giambenedetto Mittarelli abate camaldolese nella recente sua opera degli Scrittori faentini (De Litter. favent p. 183). Alcune opere mediche se ne hanno alle stampe, che dal medesimo P. abate Mittarelli si annoverano, insieme con alcune altre che rimaste son manoscritte. Lo stesso onore della medesima cittadinanza ebbe Baviera, ossia Baverio, di Raghinardo Bonetti natio d’Imola, registrato perciò tra’ medici bolognesi dall’Alidosi (Dott. bologn. di Teol.y ec. p. 29). In due lettere del Filelfo del 1446 una scritta a lui stesso (l. 6, ep. 7), l’altra a Bornio Sala (ib), ep. 20), egli è detto filosofo e medico dottissimo, e di lui pure si parla in due lettere del Cardinal.Jacopo degli Ammanati (ep. 118, 119), alla cui corte avea