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SECONDO fj scrisse un trattato in latino, cui nel 1462 indirizzò al duca Borso, e che fu stampato in Copenaghen nel 1690, e ristampato in Modena nel 1698 (a). Di alcune altre opere a lui attribuite veggasi il co. Mazzucchelli. Ad esse debbonsi aggiugnere alcune lettere, ed altri opuscoli che ne ha pubblicati monsignor Mansi (Miscell. Baluz. t. 3, p. 169, ec.), da’ quali raccogliesi ch’egli era zio del celebre canonista Felino Sandeo. Egli morì non dopo il 1492 come il conte Mazzucchelli dopo altri ha creduto, ma, come pruova il sopraccitato dottor Frizzi, nel 1484 Dovea parimente aver molto nome Geremia de’ Simeoni natio della villa di Raspano del Friuli, il quale dopo fatti i suoi studj, e ricevuta la laurea in Padova, esercitava in Udine e in altri luoghi di quella provincia la medicina verso la metà di questo secolo. Di lui ragiona colla consueta sua esattezza il sig. Liruti (Notizie de’ Letterati. del Friuli, t. 1, p. 369), il quale rammenta alcune opere mediche, che se ne conservano manoscritte nella pubblica biblioteca di S. Daniello, e fra le altre un Consiglio da lui scritto in Udine nel 1444 (a) Come 1’A ri osti do’ b igni di Monte Zibio, cosi di que’ di Trescore nel Bergamasco scrisse circa questi tempi medesimi Bartolommeo Albani medico della città di Bergamo, la cui operetta però 11011 fu pubblicata che nel 1513, e attribuita per errore a Guglielmo Grat» taroli. Veggasi intorno a ciò la Vita del Grnttaroli scritta dal sig. conte cavaliere Giarnbatista Gallinoli, e stampata in Bergamo nel 1788 (p. 70, ec.), e il tomo I degli Scrittori di Bergamo del P. Barnaba Vaerini domenicano (p. 47 , ec.).