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SECONDO (jl)9 parie di Avicenna , e alcune dispute contro Giovanni d’Arcoli, Jacopo da Forlì, e Filippo Adiuta medico veneziano, ed altri simili. Mi spiace di non aver potuto vedere alcuna delle opere di questo celebre medico insieme e matematico , per meglio accertare in qual pregio esse debbansi avere.

XIV. Se minore è il numero delle opere che ci ha lasciate, non son minori gli elogi di cui è stato onorato Ambrogio Varese da Rosate, che sarà l’ultimo de’ medici milanesi da me qui annoverati distintamente. Egli , secondo 1 Argelati (l. cit t. a, pars i, p. 1572), nacque nel 1437, e fu figliolo di Bartolommeo medico esso pure e decurione nella sua patria, da cui Bonifacio Simonetta, mentovato da noi tra’ teologi, confessa d’avere avuto non picciolo aiuto negli studj dell’amena letteratura (De Persecut l. 6 ad fin.). Egli esercitò la sua arte presso i duchi di Milano Giangaleazzo Maria , Lodovico, e i lor successori. Lazzaro Agostino Cotta , in una sua lettera aggiunta alle opere del Corte intorno a’ medici milanesi, afferma (p. 263, ec.) che a’ 20 di maggio del 1483 egli ebbe in dono dal primo de’ detti duchi la signoria di Corticella nel Parmigiano. Ma egli non ne ha pubblicato il documento, come ha fatto il Corte parlando dell investitura del feudo di Rosate, che lo stesso duca concedette ad Ambrogio , oltre alla carica di senatore e ad altri amplissimi privilegi. agli 11 di novembre del 14j)3. I11 questo editto (ib. p. 38, ec.) dice fra le altre cose quel duca, clic essendo il suo zio Lodovico Maria alcuni