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TERZO I i)^ la sapienza, i costume e l’eleganza di que’ sì celebri e illustri Greci. Ti parrebbe vedendolo di veder Platone, ma più ancora udendolo. E nell1 altra lettera: Non son che tre anni eli egli c venuto in Italia, e viaggiando quasi sempre per terra è giunto a Roma, non so se fuggendo la vicina rovina di Costantinopoli e del rimanente della Grecia, o la presente tirannia di que’ barbari, ec. Gianpierio Valeriano aggiugne, che nel fuggir dalla Grecia furono innumerabili i disagi ch’ei dovette soffrire, aggirandosi in diversi paesi prima di trovar certo e sicuro riposo (De infelic. Litterat l. 2). Non sappiam quanto tempo si trattenesse Demetrio in Perugia. Solo troviamo ch’ei fu poscia chiamato a Firenze da Lorenzo de’ Medici (Valor. Vita Laur.Medic, p. \7) j il che perciò dovette al più presto accadere nel 1469, quando Lorenzo sottentrò a Pietro suo padre nel reggimento de’ pubblici affari. Certo egli vi era tra ’l 1476 e ’l 1480, quando Bernardo Bembo colà trovavasi ambasciadore de’ Veneziani j perciocché Marsiglio Ficino, nel ragionar di un banchetto fatto in casa del Bembo, tra gli eruditi convitati nomina Demetrio ateniese: Cum superioribus diebus apud Bernardum Bembum tuum clarissimum Equitem, atque hoc tempore Senati is Oratorcm, convivio discumberenius, memini sii, ut arbitror, idem Antonio Cronico Veneto, ac Demetrio Attico di sputato ribus argutissimis visum fuisse (Theol. Platon. l. 6, c. 1). Quindi è probabile che Demetrio fosse chiamato a Firenze l’an 1471 quando, come