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TERZO 1 I87 Leonardo qualche eloquenza, ma priva di quel1 arte e di quell’eleganza che allor per anco non conoscevasi (l. cit. p. 18).

XIII. A questi primi coltivatori della lingua greca si dee principalmente lo spargersi ch’ella fece rapidamente per tutta l’Italia, sicchè appena v’ebbe in questo secolo uomo erudito che non fosse in essa versato. Noi abbiamo già parlato di molti che ne diedero pruova, benchè la maggior celebrità da essi ottenuta in altre scienze ci abbia determinati a dar loro altro luogo. Tra essi sono Francesco Barbaro, Ciriaco d’Ancona, Niccolò Niccoli, Vespasiano fiorentino, Aldo Manuzio, Paolo Toscanelli, Paolo dalla Pergola, Niccolò della Fava, Giannantonio Vespucci, Federigo e Guidubaldo duchi d’Urbino, il B. Alberto da Sarziano, Bonino Mombrizio, Lauro Querini, Lorenzo Lorenziano, Marsilio Ficino, Giovanni Pico, Leonbattista Alberti, Ugo Benzi, Pietro Leoni, Niccolò Leoniceno, Francesco Accolti, Pietro dal Monte, Andrea Fiocchi, Annio da Viterbo, Matteo e Mattia Palmieri, Leonardo Bruni, Poggio fiorentino, Francesco Contarini, Marcantonio Sabellico, Bernardo Giustiniani figliuolo di Leonardo, Pier Paolo Vergerio, Andrea Biglia, Pier Candido, Uberto e Angiolo Decembrj, Leodrisio Crivelli, Giorgio Merula, Bartolommeo Fazio , Antonio Panormita, Antonio Galateo, Antonio Bonfini e più altri; e dovremo ancora in questo tomo parlare del co. Matteo Maria Boiardo, di Ercole Strozzi, di Giovanni Aurelio Augurello, di Guarino e di Battista di lui figliuolo, di Giorgio e di Lorenzo Valla, di Giampiero