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1 I^0 LIBRO doctrinae. Nemo domi condor fide, nemo jucundior; nemo foris constantior, nec: gravior, nec fortior. L’altro è di Ercole Strozzi poeta ferrarese, che piangendo la morte di Tito Vespasiano suo padre, e annoverando gli uomini illustri della famiglia Strozzi, nomina fra essi Palla, e ne fa questo elogio (Carm. p. ,40, ed. ald. 1513). Cecropiae nemo niarum Pallanta Minervae Nescit: Arioniam non tantum coerula vocem , Aut tantum mirata chelym Florentia, (quantum Consilia eloquiumque sui laudavit alumni. Ille dipartita dum saevit Erynnis in Urbe, Saepe trucis populi discordia pectora junxit; Et iHitnquiun patriae pro libertate tuenda Effugit quoscumque dedit sors dura labores. Heu nihil ingratae fas quewquam fi Iere plebi! Pro meritis tulit exilium , Patavinaque venit Arva, ubi tranquillam phoebaea per otia vitam Duxit opum dives patrii et securus honoris Ei morì in Padova in età di novantanni nel 1462; e vuolsi da alcuni che Francesco Filelfo ne recitasse ivi f oraziou funebre; ma gli scrittori che con più diligenza hanno trattato della vita e dell’opere del Filelfo, di questa orazione non dicon motto; e il Filelfo era allora non in Padova, ma in Milano. È certo però, che il Filelfo gli fu sempre amicissimo, grazia clf ei fece a ben pochi degli uomini dotti della sua età, e ne son pruova le molte lettere che ne abbiamo a lui scritte (l. 1, ep. 39, 41 ^ 3? cp. 2; l. 5, ep. 29; l. (6, ep. 12; l. 12, ep. 8, ec. ec.), piene di stima e di amore per lalla.