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TERZO I! condottosi perciò in casa un Ebreo, per due anni se gli diede a scolaro. Si avanzò ancora maggiormente nello studio di questa lingua sotto un certo Manuello, con cui cinque ore ogni giorno andavasi esercitando. Per ultimo presi in sua casa due Greci e un Ebreo, patteggiò con loro clf essi gli parlassero sempre nella natia lor lingua; e in tal maniera si rendette egli amendue quelle favelle sì famigliari, che ne usava parlando non altrimente che se gli fosser natie. La fama d’uomo dottissimo, ch’egli con ciò ottenne, il fece sceglier da’ Fiorentini a spiegare pubblicamente nelle loro scuole l’Etica d’Aristotile, nel qual esercizio egli ebbe molti scolari, che furon poscia celebri per dottrina , e fra gli altri Angiolo Acciainoli.

IV. Giunto all’età di trentacinque anni, ad istanza de’ suoi parenti ed amici prese in moglie , Alessandra Giacomina Tebalducci, e n’ebbe tre femmine e quattro maschi, tra’ quali Angiolo singolarmente imitò gli esempj paterni, e si rendette egli ancora famoso nello studio delle lingue latina, greca ed ebraica. Fu poscia Giannozzo dalla Repubblica onorato di ragguardevoli cariche. Egli deputato più volte a presiedere al pubblico Studio, il quale sotto di lui fu più che in altri tempi fiorente ed illustre; egli mandato più volte in solenni ambasciate a’ Genovesi, al re Alfonso, a Francesco Sforza, ad Eugenio IV, a Niccolò V, a Giovanni Carvajal legato pontificio , a Sigismondo Malatesta , a Federigo duca d1 Urbino, a’ Sanesi, a’ Veneziani, a Napoleone degli Orsini, aH’iinperador Federigo III; e in tutte queste occasioni ei