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TERZO | |35 lui medesimo vivamente descritto in una sua lettera al Cardinal Bessarione, che è stata non ha molto stampata insiem con un’altra che Pietro Perleone da Rimini gli scrisse per confortarlo (Miscell, di varie Operette, t. 2, p. 1, ec). Ivi però è corso error nella data clic è de’ 21 d’agosto del 1462, mentre il Zeno avverte che nel codice da lui veduto si legge 1460. La Repubblica veneta a sollievo di sì grave sventura gli fece contare 600 ducati, lo rimise nella carica di segretario , a cui avea rinunciato , coll’annuo stipendio di 200 ducati, e provvide d’impiego anche un tenero figlio che gli era rimasto. Passò poi al servigio di Pio II, e, dopo aver con lui fatti diversi viaggi, morì in Roma a’ 23 di marzo del 1463. Il Zeno ci ha dato un diligente catalogo di tutte le opere del Sagundino, che sono epistole, traduzioni dal greco, e opuscoli di diversi argomenti, fra’ quali io rammenterò solo, perchè appartiene a questo luogo , la Genealogia dei Principi turchi , che si ha alle stampe, in cui descrive ancora l’ultimo assedio e l’espugnazione di Costantinopoli. LXXII. Le rivoluzioni nell’Allemagna e nell’Ungheria e nelle vicine provincie in questo secolo avvenute furon parimente l’oggetto delle fatiche di molti scrittori italiani. Già abbiamo accennate le opere che su ciò scrissero il pontefice Pio II, Galeotto Marzio ed altri. Antonio Bonfini natio di Ascoli nella Marca, dopo essere stato per alcuni anni professore di belle lettere in Recanati, chiamato da Mattia Corvino re d’Ungheria alla sua corte nel 1484 ,