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TERZO i | a | ciò che ne abbiamo e che è stato pubblicalo dal Muratori (Script. Ber. it. voii^p. 1007, ec.), non giunge che all1 anno 134 *• Tutto il primo libro e parte ancor del secondo da lui s’impiega nel ragionare di se stesso; ed egli ci narra che nacque nel 14 13 in Villanuova nel territorio d1 Ast15 che nel 1427 fu inviato dal padre alle scuole in Torino, ove instruito nella gramatica e nella rettorica, e poi da un certo Simone Tronzano nella logica, passò nel 1429) a Pavia; che ivi ebbe a suoi maestri Maffeo Vegio e Lorenzo Valla, e fu raccolto in casa da un cittadino, perchè istruisse un suo figliuol nelle lettere; che nel 1431 la peste il costrinse a fuggir da Pavia, e che ritiratosi a Genova, tenne ivi pure scuola a molti di que’ giovani, e si strinse in amicizia fra gli altri con Bartolommeo Guasco, che era ivi professor di gramatica; che la peste il costrinse a uscire da Genova, e a portarsi a Savona, donde, passato f Appennino, venne a Savigliano, e finalmente recatosi in Asti ad istanza di suo padre, s’impiegò, ma sol per un anno, ad insegnar la gramatica pubblicamente. Tutto questo racconto non può, a dir vero , interessar molto chi legge. Ma esso nondimeno è scritto con una sì amabile sincerità, benchè senza alcuna eleganza, che non si può leggere senza piacere. Le notizie poi , eh1 ei segue a darci di Asti, son tratte per la più parte, com’egli stesso il confessa, dalle più antiche Cronache altrove da noi mentovate; talchè poche son le notizie delle quali a lui solo siam debitori. Più utile sarebbe stata f ultima parte di questa