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carte geografiche e idrografiche. Aggiungansi tre lettere latine date alla luce dal Tafuri (Scritt. del Regno di Nap t. 3 , par. 4 , p. 385), e molte poesie latine e italiane, delle quali però non so se alcuna abbia veduta la luce, e più altri opuscoli di diverso argomento inediti. Ma niun’opera ha ottenuta maggior fama ad Antonio, che la descrizion latina della Japigia, di cui abbiamo più edizioni, opera veramente dotta , scritta con eleganza e piena d’erudizione, con cui egli va illustrando quanto appartiene alla geografia e alla storia antica e moderna, naturale e civile di quella provincia. Di somigliante argomento è la descrizion di Gallipoli, che ad essa si aggiugne. Di altre opere da lui composte veggansi i sopraccitati scrittori , fra’ quali il Pollidori parlando del racconto della guerra di Otranto del 1480, che l’anno 1583 fu pubblicata in lingua italiana da Giammichele Marziano, come traduzione dell’originale latino scritto dal Ferrari, mostra di dubitare che tal opera fosse mai da questo autore composta (a). LXn. Più scarso numero di storici valorosi ritroviamo nelle altre provincie d’Italia. Dopo i molti scrittori di cronache che Genova avea (a) Par nondimeno che su questo argomento scrivesse un opuscolo il Galateo col titolo de Capta Tlydruntc\ perciocché lo stesso Pollidori in certi suoi scritti veduti dal sig. abate Gaetano Marini accenna che egli indjrizzollo con sua lettera ad Eleonora d’Aragona moglie di Ercole 1 duca di Ferrara, come mi ha avvertito il valoroso sig. D. Michele Ardito napoletano, diligentissimo raccoglitore di tutte le opere del Galateo. Ma questa lettera nc esiste in questa ducal biblioteca, nè tm è avvenuto di trovarla nel ducale urcliivio segreto.